4 maggio 2016

I rossi del vulcano

I rossi del vulcano

Negli ultimi anni ho partecipato a molte degustazioni interessanti ma devo dire che questa è stata proprio “esplosiva”!
Come di consueto la Fisar Firenze ha organizzato presso l'Italiana Hotel di viale Europa, a pochi minuti di macchina dal centro di Firenze, una degustazione con tema i vini Vulcanici, divisa per la vastità dell'argomento in due serate, i rossi ed i bianchi.
Siamo partiti con i rossi con i due bravissimi relatori, Giovanni d'Alessandro e Martin Rance che ci hanno guidato dal Veneto alla Sicilia a scoprire i Vulcani, i suoli da essi generati e la loro influenza sui vini.
Dopo una breve ma incisiva introduzione su cosa è un vulcano, quali sono le varie dinamiche eruttive e quali i differenti tipi di suolo originati da essi siamo partiti a parlare dei vini in degustazione e della loro zona di provenienza.

Agnanum Campi Flegrei Piedirosso "Vigna delle Volpi" 2013

Siamo nei Campi Flegrei, una vasta area situata a nord-ovest della città di Napoli e dell'omonimo
golfo (golfo di Pozzuoli), nota sin dall'antichità per la sua vivace attività vulcanica. Agnano è proprio il nome di un vulcano quiescente.
Il vino è un Piedirosso in purezza affinato circa 8 mesi in piccole botti di rovere. Il colore di questo vino è un bel rosso rubino intenso, al naso esprime netti sentori di rosa rossa, viola macerata, ciliegia, melograno, ribes rosso, ginger, pepe nero, rosmarino e delle sottili note minerali. In bocca è di medio corpo, fresco, minerale e sapido, fine e sufficientemente persistente. In questo caso il suolo vulcanico ha, a mio avviso, dato maggiore sapidità e freschezza a questo vino aumentandone la bevibilità e la capacità di affinamento. 

Damiano Ciolli Colli Laziali Cesanese di Olevano Romano 2013

Con questo vino ci spostiamo un poco a nord, nel Lazio, in provincia di Roma, Si tratta di suoli con carattere composito nei quali sono presenti calcari bianchi e avana di derivazione organogena, marne miste ad argilla, vulcaniti del Quaternario, pomici e cineriti derivanti dalle fasi esplosive del Vulcano Laziale.
Il Silene è ottenuto da una selezione di uve Cesanese di Affile (100%) affinate in contenitori di cemento. Il vino si presenta nel bicchiere con un colore rubino chiaro, al naso denota sentori di frutta rossa, spezie dolci, note terrose ed ematiche, rabarbaro, menta e rosmarino. In bocca è caratterizzato da un buon corpo, un tannino non troppo aggressivo, buona freschezza, leggera sapidità e buona persistenza. Anche in questo caso i terreni vulcanici sono probabilmente andati ad esaltare le note sapide e fresche di questo vino conferendogli anche una buona complessità olfattiva.

Piovene Porto Godi Colli Berici Tai Rosso "Thovara" 2011

Con il terzo vino in degustazione ci spostiamo in Veneto nei Colli Berici, quelle colline che si trovano tra Vicenza e Padova originatesi circa 60 milioni di anni fa. Il vino in questione è un Tai Rosso, un locale clone di Grenache Noir, ormai considerato autoctono dai locali.
Il vino viene affinato 15 mesi in tonneaux.
Il colore di questo vino è un rosso rubino intenso, al naso denota sentori di frutta rossa matura, note minerali, pepe nero e vaniglia. In bocca il vino risulta un poco leggero, giustamente tannico, fresco e sufficientemente persistente.

Castello di Potentino Toscana IGT Sacromonte 2011

In una degustazione del genere non poteva mancare un vino toscano, un Sangiovese in particolare. Ma dove potevamo trovare un Sangiovese “vulcanico”? Ma sull'Amiata naturalmente!
Il monte Amiata è un massiccio montuoso dell'Antiappennino toscano posto tra la Maremma, la Val d'Orcia e la Val di Chiana. È un antico vulcano, ormai spento e si può far risalire la sua ultima eruzione a circa 700.000 anni fa. I vigneti si trovano in una valle tra Montacino e la Maremma con un microclima particolarmente fresco e ventilato che conferisce sapidità, freschezza ed eleganza ai vini.
Il Sacromonte, Sangiovese in purezza, viene affinato 24 mesi in botti di rovere. Il colore è quello tipico di questo vitigno, un bel rosso rubino brillante. Il naso ci racconta di frutta rossa (ciliegia e ribes), cipria, note balsamiche, liquirizia, pepe nero, the nero ed una leggera nota ematica. In bocca il vino ha corpo, è fresco, sapido, persistente, fine ed elegante.
I suoli vulcanici ed il microclima hanno dato origine ad un Sangiovese di “terroir” particolarmente fresco, minerale ed elegante, decisamente unico nel suo genere.

Girolamo Russo Etna Rosso "San Lorenzo" 2008

L'Etna è un complesso vulcanico siciliano originatosi nel Quaternario e rappresenta il vulcano
attivo terrestre più alto della Placca euroasiatica. Le vigne dell'Etna crescono su terreni  sabbiosi di
origine vulcanica, ricchi di scheletro, perfetti per la coltivazione della vite.
L'Etna Rosso San Lorenzo viene affinato 20 mesi in barrique.
Il vino ha un bel colore rubino con riflessi granato, al naso presenta note di frutta surmatura, balsamiche, floreali e minerali. In bocca il vino ha gran corpo, è fresco e tannico, ancora giovane ma comunque già piacevole, fine ed elegante.
In questo vino si sente l'Etna, la sua potenza, mineralità e freschezza.

Musto Carmelitano Aglianico del Vulture "Serra del Prete" 2011

Il Monte Vulture è un vulcano situato nel nord della Basilicata che è stato attivo fino al Pleistocene superiore mentre oggi i suoi versanti sono interamente ricoperti da una fitta e rigogliosa vegetazione.
Il vino in questione viene affinato in cemento e acciaio.
Nel bicchiere il vino è di un bel colore rubino intenso, il naso ci racconta di frutta nera e rossa (ribes e mirtillo), note vegetali, balsamiche, erbette aromatiche, menta. In bocca ha gran corpo, è fresco, tannico e persistente.

Il vino misterioso

Terralba DOC “Majorale” – Cantina del Bovale 2008
Il vino misterioso ci porta in una zona a molti sconosciuta per la presenza di vulcani, la Sardegna.
Il monte Arci è un massiccio isolato che si erge nella pianura del Campidano in Sardegna.
Le sue vette sono tre torrioni basaltici di origine vulcanica: Sa Trebina Longa, Sa Trebina Lada e Su Corongiu de Sizoa.
Il vino, 100% Bovale Sardo, viene affinato 10 mesi in tonneaux.
Il vino ha un colore granato, al naso si percepiscono note di frutta rossa surmatura e spezie. In bocca ha buon corpo, è fresco, tannico e giustamente persistente.
 
Per concludere è stata una serata decisamente interessante, con vini di ottimo livello e  rappresentativi del loro territorio. Abbiamo imparato che i suoli vulcanici conferiscono sia mineralità e sapidità ai vini ma anche freschezza, eleganza e longevità.

Scritto da Livio Del Chiaro.

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