9 dicembre 2015

Un Montepulciano d'Abruzzo branded Emidio Pepe

Un Montepulciano d'Abruzzo branded Emidio Pepe

La serata Cacio & Pepe della Fisar Firenze sui vini di Emidio Pepe a La Divina Enoteca lo scorso mercoledì, non é stata solo lo scoprire cosa ti versavano nel bicchiere, ma si è rivelata un viaggio nel tempo e nello spazio. La serata mi è servita poi da spunto per delineare concetti chiave che definiscono cosa é il vino e che mi sono venuti in mente sia ascoltando Giovanni d’Alessandro, mentre ci guidava attraverso il mondo abruzzese, sia discutendo con i miei ‘compagni’ di tavola Paola e Federico, sia sippando questi vini branded Emidio Pepe. Vediamo se riesco ad essere chiara in questo percorso attraverso il mondo del vino e soprattutto il mondo di Emidio Pepe e dei suoi vini a base di Montepulciano d’Abruzzo. 

Filosofando un pochettino…

Sono straniera, scandinava, e quindi non sono nata con il vino nel sangue o il vino come parte della vita quotidiana. Sono nata, invece, in un paese dove ai pasti si beve il latte da domenica a giovedi (o almeno lo si faceva fino a quando stavo ancora in Svezia), e il venerdì e sabato si passa alla birra e ai drinks a base dei superalcolici che si trovano sul mercato. Il vino da noi fino a circa 15 anni fa era una cosa, non certo aliena, ma una cosa che beveva solo la gente snob o benestante. Ricordo che i miei genitori, una ventina di anni fa, erano andati ad una festa dove a cena servivano solo vino e acqua: mio padre era disperato perchè non sapeva che cosa bere. Quindi per noi il vino è una bevanda che fino a pochi anni fa si beveva solo perchè contiene alcol, mentre in Italia il vino fa parte della cultura gastronomica. Dato che sono storica di natura, oltretutto ex-professionista, mi affascina questo legame storico-culturale del vino col cibo. Probabilmente perchè è un concetto che è andato un pò perso in Svezia. 

Per tornare alla serata Cacio & Pepe, è stato interessante ascoltare Giovanni raccontare la storia di Emidio Pepe e della sua cantina. Emidio Pepe in alcuni video su youtube parla di se stesso come di un artigiano, io lo definirei come un contadino con una mentalità artigianale. Probabilmente tutti i contadini una volta avevano questa mentalità di vedere il loro lavoro e i loro prodotti inquadrati in un’ottica artigianale. Se penso al mio articolo Sergio Arcuri - a wine artisan in Calabria, sul mio blog personale, che produce vini a base di gaglioppo in Calabria, mi rendo conto che visitando lui e la sua vigna mi avevano proprio colpito le stesse cose. Hanno dei caratteri in comune, in quanto produttori di vino con una visione artigianale, anche se sono cantine di grandezza diversa. In più, ascoltando le avventure di un giovane Emidio Pepe che come un commesso viaggiatore va a proporre i suoi vini per l’Europa centrale, mi ha fatto pensare che un produttore di vino ha tanti volti. Non solo è un contadino, cioè una persona legata alla terra che sta coltivando, ma è anche un artigiano che sviluppa un prodotto autentico e infine un imprenditore che cerca di raccontare e far comunicare i suoi vini per venderli a un pubblico più esteso. Ma non basta, c’è anche un lato più profondo, o piú spirituale, a cui ho pensato mentre Livio Del Chiaro cominciava a versare le cinque annate bendate del Montepulciano d’Abruzzo di Emidio Pepe. 

C’era anche un vino intruso da indovinare. Alla degustazione erano abbinati dei formaggi: cinque diversi pecorini della Garfagnana affinati in barrique, un pecorino di Farendola, tre formaggi bio di Camporbiano, e il Bagòss di Bagolino. Anche se per noi le bottiglie erano bendate e abbiamo saputo che vino era quale solo alla fine, qui sotto riporterò vino per vino via via nel testo.

Annata 2012

Un vino non troppo espressivo in questa fase, sconta forse l'annata calda, connotato comunque da bella freschezza e buona bevibilità, sicuramente ha bisogno di ulteriore affinamento in bottiglia.

Vino é Passione

Il vino in se stesso è passione. Basta guardare la passione con cui Giovanni d’Alessandro ha raccontato delle sue origini abruzzesi e del suo amore per i vini di Emidio Pepe. Bastava anche guardare la ventina di persone che erano presenti alla serata, con gli occhi concentrati e appassionati al mondo del vino per sentire questa storia di un produttore di vino abbruzzese e i suoi vigneti. Il vino è passione, ascoltando Emidio Pepe, attraverso il video Emidio Pepe su youtube, parlare dei suoi vigneti, del suo vino e dell’obiettivo che aveva di produrlo come una volta, mantenedo la produzione abbastanza piccola, nonostante la fama acquisita in tutto il mondo. La passione è quindi una delle ruote motrici nel produrre un vino che rispecchia la terra, la zona e la cantina stessa? Oppure é troppo romantica come visione?

Annata 2011

Un vino di bella finezza e ottima profondità, gioca su toni caldi e leggermente evoluti, tannino di ottima fattura, vino già in beva e destinato ad ulteriore positiva evoluzione in bottiglia.

Vino é Storia

Il vino in se stesso è storia. La storia della vite e della produzione di vino è un’arte antica che ha origine nell’era della Mesopotamia, degli Etruschi, dell’Antica Grecia, l’Impero Romano ecc. Quindi c’è una lunga tradizione ed esperienza dietro la produzione di vino. Esiste anche una storia di ogni azienda e dei loro vigneti che spesso viene tramandata da generazione a generazione, dando luogo ad una storia ed esperienza personale di ogni vignaiolo. Nel caso di Emidio Pepe, é cominciata nel 1964 con un ettaro di vigneto ereditato dal padre e dal nonno, continuando così una storia familiare come vignaioli, per poi ampliare via via i vigneti. Il padre e il nonno vendevano principalmente vino sfuso, mentre Emidio ha cominciato a sviluppare la sua idea di imbottigliare e creare un vino di alta qualità, prodotto con le tecniche di una volta. Cioè raccolgono ancora le uve a mano, fanno ancora la pigiatura con i piedi in vasche di legno per le uve bianche e fanno la diraspatura a mano delle uve rosse. Una cosa da sottolineare per quanto riguarda i vini di Emidio Pepe, è che la fermentazione del vino viene fatto solo in piccole vasche di cemento, poi rimane a maturare in tini di acciaio per due anni prima di essere imbottigliato. Nel video Emidio Pepe, il Montepulciano d’Abruzzo arriva a Wall Street, quanto detto sopra sono fattori che portano a un vino più delicato che si mantiene bene e stimola la longevità del rosso Montepulciano d’Abruzzo. 

Annata 2009

Un vino un po' ombroso, scontroso all'olfatto, sconta forse, anche in questo caso la vendemmia calda, appena corto a centro bocca, si distende meglio nel finale, risultando comunque ottimo compagno per i formaggi più stagionati.

Il vino è anche storia per chi degusta ed apprezza il vino. Per capire un vitigno e un vino è d’aiuto studiare la sua storia. Degustando il vino, e fare parte di un gruppo di appassionati del vino, per esempio un’associazione di sommelier, crea anche una storia in comune di vini conosciuti e degustati. Per poi capire ed analizzare un vino influisce sicuramente anche la storia e l’esperienza personale di ognuno di noi. L’importante alla fine è che un vino piaccia!

Annata 2007

Una bella annata, che dimostra meno anni di quelli reali,  grande eleganza e ottima facilità di beva, nessuna nota in eccesso, iniziamo a trovare qui tutte le caratteristiche del Montepulciano di Pepe.

Vino é Viaggiare

Il vino in se stesso è anche viaggiare. Non solo nel senso più concreto in riferimento a Emidio Pepe, come ha raccontato Giovanni mercoledì scorso, quando anni fa metteva bottiglie di vino in macchina e cominciava a girare tra ristoratori ed altri potenziali clienti in, per esempio, Austria e Germania per far conoscere e vendere il suo vino. Ma il vino è anche un viaggio più mentale, nel senso che quando si degusta un vino si viaggia un po’ ogni volta sognando della terra e della zona di origine del vino. Degustando un vino si esplora sempre un po’ un mondo nuovo o parzialmente nuovo. Tornando alla sera di martedì scorso, Giovanni ci ha inoltre portato con sé in un viaggio nella regione d’Abruzzo e le sue zone vitivinicole. 

Annata 2005

Un dulcis in fundo l'annata della serata, ha conquistato tutti i presenti, un vino suadente, quasi sussurrato, frutto di una grande vendemmia, ancora giovanissimo, ma si beve che è un piacere, GRANDE EMIDIO W il tuo meraviglioso vino!

Vino l’intruso

Il vino l’intruso della serata era San Calisto Montepulciano d’Abruzzo DOCG 2007 dell’azienda Valle Reale. E’ un vino di colore rubino, carico, al naso decisi sentori del legno: vaniglia, spezie dolci. Frutta surmatura e confettura di prugna. In bocca pieno morbido e ancora piuttosto tannico. E’ stato inserito per far vedere le differenze tra un Montepulciano d’Abruzzo in acciaio ed uno in legno.

Per concludere

E’ stata una bellissima serata ed è stato interessante imparare più di questo vino di cui sapevo poco fino ad ora. Mi sentivo molto ignorante arrivando alla degustazione, mentre mi sembrava di aver scoperto un mondo nuovo quando mi avviavo verso casa. Leggendo la storia della cantina Emidio Pepe ed ascoltando dei video, come scritto sopra, ho capito che è un vino prodotto in modo artigianale con una precisa idea di vinificazione dietro. Il legno non esiste in questi vini, e sembra di essere proprio questa scelta di usare solo vasche di cemento e di acciaio, secondo la famiglia Emidio Pepe stessa, che porta ad un vino incline all’ invecchiamento e con una longevità eccezionale. Sono caratteristiche che hanno portato ad una fama internazionale, soprattutto, sembra, negli USA dove per la celebrazione dei 50 anni della cantina, il loro Montepulciano d’Abruzzo è stato nominato  “Il miglior rosso del mondo.” Ringrazio Fisar Firenze per averci guidato nella storia di un vino cosi importante, e se non conoscete ancora i vini rossi di Pepe, vi consiglio di comprare una bottiglia e provarlo! 

Katarina Andersson
Katarina Andersson

Una svedese trapiantata a Firenze da diversi anni per esplorare il territorio e per raccontare una storia di vini, vigneti e vignaioli sul suo blog. Potete leggere suo wine writing anche in una rivista americana per female executives. Ex storica di professione, ora si occupa di traduzioni professionali e servizi di socialmedia marketing.

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Indicazioni: Sindrome da astinenza didattico-degustativa, ansia da isolamento sociale, paturnie da cattività. Posologia: Somministrazione ocu-auricolare via web due volte a settimana, prima del pasto serale.
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