22 marzo 2016

Brunnenhof: un angolo di Mazzon a Firenze

Brunnenhof a la Ménagère: un angolo di Mazzon a Firenze

A proposito di Brunnenhof a Mazzon

Con in mano la 1a edizione della guida Slow Wine mi presentai per la prima volta all’azienda Brunnenhof nell’estate 2011. Sono solito trascorrere una parte delle vacanze sulle Dolomiti, oltretutto Mazzon si trova veramente a pochi minuti dall’uscita dell’autostrada che porta alla Val di Fassa. Fu proprio sfogliando la guida Slow Wine che appresi le peculiarità del vigneto Mazzon, così vocato per la produzione di Pinot Nero. Immaginate un terrazzamento a metà costa della valle dell’Adige le cui propaggini si spostano verso il centro della valle, garantendo così un migliore irraggiamento solare. Per capire meglio siamo sulla sinistra orografica del fiume, dalla parte opposta rispetto a Termeno.

Quell’estate io e mia moglie ci inerpicammo a Mazzon in macchina lungo le stradine strette che portano dai coniugi Rottensteiner fino ad arrivare all’azienda. Suonammo il campanello e apparve Kurt, col suo fisico possente scendeva le scale parlando concitatamente in tedesco. <<Forse abbiamo sbagliato...>> ipotizzò mia moglie <<... e magari ci sta urlando di andare via dalla sua proprietà>>. Eravamo invece nel posto giusto. Una volta capito di doverci parlare in Italiano, Kurt ci propose in degustazione i suoi vini che all’epoca erano solamente il Pinot Nero Riserva e il Gewürztraminer e da quel momento tutti gli anni abbiamo fatto in modo di passare personalmente o inviare qualche amico a fare rifornimento di bottiglie.

La serata al La Ménagère

Per questo motivo una serata dedicata a Brunnenhof non poteva mancare nel ciclo di cene alla scoperta dei produttori Slow Wine e dopo un po’ di “corteggiamento” siamo riusciti ad organizzare l’evento eccezionalmente in una sede diversa da quella usuale. Per questo evento siamo infatti stati ospiti de La Ménagère che ci ha proposto un interessantissimo menu giocato sui contrasti, sia nella struttura del piatto che nei sapori, ma in tutti i casi particolarmente indovinato l’abbinamento con il vino. Oltre 60 persone raccolte attorno ad un unico tavolo, in una sala dedicata, con l’originale e curatissimo arredamento del locale hanno creato una bellissima atmosfera supportata da un ottimo servizio del personale di sala e degli aspiranti sommelier che hanno curato il servizio del vino: Anna, Andrea, Genni, Marco, Paola.

I vini

Oggi, dopo la recente acquisizione di una nuova piccola proprietà a Villa di Egna, la gamma dei vini prodotti da Kurt e Johanna si compone anche dell’Incrocio Manzoni e del Lagrein che vanno ad accompagnare i classici Pinot Nero e Gewürztraminer.

“Eva” IGT 2013

Vino ottenuto da uve Incrocio Manzoni, si adatta particolarmente bene all’aperitivo. Sottile e fruttato è un vino molto immediato con una discreta carica minerale che rende facile “il rabbocco” del bicchiere.

Gewürztraminer AA DOC 2013 e 2010

Su questi vini ha scritto molto (e meglio) Sabrina sul suo blog. Ci tengo a raccontare quello che Kurt mi disse in occasione del nostro primo incontro, ovvero che i Gewürztraminer della riva sinistra dell’Adige sono molto diversi dalla zona più famosa che si trova dalla parte opposta a Termeno. A Mazzon i Gewürztraminer sono meno intensi, più fruttati rispetto alla carica floreale tipica del vitigno, forse meno complessi ma probabilmente più eleganti. E’ per questo motivo che i due vini serviti alla cena non “stuccano” nè risultano pesanti, abbinandosi bene col piatto. Il 2010 si mostra nella sua maggiore complessità data dall’invecchiamento e una lieve e piacevole nota ossidata.

Pinot Nero Riserva AA DOC 2012 e 2007

Il sottobosco e i piccoli frutti rossi dell’annata più recente evolvono in un bello e complesso bouquet di aromi terziari nel 2007 che si presenta ancora austero nella sua maturità. Il Pinot Nero di Kurt è potente nella struttura ma allo stesso modo delicato ed elegante sul palato con un tannino perfettamente integrato anche nell’annata più recente.

Lagrein AA DOC 2013

Il Lagrein, mi ha raccontato Kurt, è un vitigno difficile. Spesso ha un tannino ruvido e sgarbato che sconvolge l’equilibrio nel bicchiere. E’ necessaria un’ottimale maturazione polifenolica per poterlo “mettere in riga” come il suo, deciso e potente in bocca nonostante il modesto grado alcolico di solo (!) 12,5°.

I Saluti

La serata è risultata gradita ai più, lo si capisce dal fatto che alle una di notte molte persone ronzano ancora attorno al tavolo; una volta ringraziato anche lo chef e il personale di sala è il momento di tornare a casa. Io e mia moglie incrociamo gli sguardi sul taxi, non importa esplicitarlo, ma anche per le vacanze della prossima estate una piccola deviazione fino a Mazzon sarà fatta di sicuro.

Lorenzo Sieni
Lorenzo Sieni

Da sempre appassionato di vino anche se ci capisce il giusto, motivo per cui è sempre stato relegato a ruoli amministrativi anzichè tecnici. Imprenditore nel campo delle nuove tecnologie, ma nel finesettimana si destreggia tra vigna e cantina nella piccola azienda di famiglia.

facebook.com/sieni

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