Il Tagliato: una terrazza sul Chianti Classico

Eh sì, non esagero... arrivare al Tagliato ed ai suoi 550 mt di altitudine é una vera conquista: dopo una strada sterrata che si arrampica sulla collina di Ruffoli , si è ampiamente ripagati da una visuale che domina tutta la val di Greve con il colle di Panzano proprio là che sembra di toccarlo...direi proprio che sembra di affacciarsi su una diversa prospettiva del chianti Classico ed i suoi vini che, Marco ed Elena Kupfer proprietari e vignaioli, vogliono mostrarci.
L'azienda
É Marco ad accoglierci in un tiepido pomeriggio di novembre dai colori sfumati di rosso e ci racconta la storia di questo minuscolo podere dai tempi della mezzadria ad oggi:poco ambito negli anni difficili della nostra civiltà contadina per la quota ed il terreno magro,poi l'abbandono nel boom economico deli anni '60 e dopo una precedente proprietà,nel 2008 ha inizio la loro esperienza come produttori.
Caparbiamente iniziano a migliorare l'azienda ripartendo dai vigneti esistenti di circa un ettaro con esposizione sud,sud-ovest anno di impianto 1996 dove coltivano Sangiovese, Merlot ed una piccola porzione di Uva Ancellotta e successivamente impiantando un altro ettaro di vigneto, con terrazzamenti a secco di rara bellezza, di Sangiovese e un po' di Foglia Tonda che ci fanno percorrere, orgogliosi della cura maniacale con cui gestiscono personalmente le piante ed il terreno...vocatissimo per la vite con affioramenti di macigno del chianti e marne misto ad una piccola frazione argillosa che per ora hanno scelto di tenere inerbiti con il solo sfalcio per contrastare al meglio le perdite idriche degli ultimi millesimi trascorsi.
Risaliamo con l'aiuto di scale di pietra perfettamente integrate nei muri che ci ricordano la Valtellina e finalmente... ci mostrano la cantina appena realizzata con criteri di funzionalità,domotica e sostenibilità con circa 20 KW di pannelli solari sul tetto che la rendono autosufficiente nell'estate e parte dell'inverno... c'è proprio tutto zona vinificazione in vetro con luce naturale barriccaia a due settori climatizzati imbottigliamento e sala di degustazione tutto curato nei minimi dettagli ed in perfetta armonia con la serenità del luogo.
Gli assaggi
Quattro le etichette fino a qui prodotte, di cui solo il Balze istrice, esisteva prima che fossero loro ad avere il timone del Tagliato ...tutti IGT ma Marco ci tiene a farci sapere che hanno comunque mantenuto il contatto con la denominazione e potrebbero volendo produrre Chianti Classico anche se si ha netta la sensazione che non si aspettino per questo maggiore visibilità per i loro prodotti...é invece la costante cifra stilistica e l'assoluta pulizia dei loro vini il filo conduttore di tutti i nostri assaggi tutti del 2014 (tranne "il balzino" 2015) ennesima riprova che i millesimi meno accreditati si possono superare egregiamente con l'impegno in vigna ed una buona dose di terroir...quindi si comincia
Il Balzino 2015Ottenuto da una prima selezione delle uve del solo sangiovese con affinamento in inox per 12 mesi stupisce al naso per un frutto rosso maturo croccante e cenni di spezie , sorso fresco e ritmato con finale lievemente tannico ad asciugare... Un vino da bere perfetto per abbinamenti semplici come antipasti toscani di salumi e formaggi freschi. Il Buio 2014Blend di Sangiovese con il 60 % di Uva Ancellotta che affina per 12 mesi in barrique di solo secondo passaggio é un vino piuttosto atipico per il panorama chiantigiano, rubino carico con sfumature porpora che arriva al naso con note di piccoli frutti neri e rossi maturi quasi in confettura, cenni di tostatura e boisè, in bocca é abbastanza morbido con acidità appena accennata delicatamente tannico mai amaricante... Anche se sarei veramente curioso di assaggiarlo nuovamente a distanza di qualche anno per capirne a fondo l'evoluzione si può già ora affermare che il Buio risolve brillantemente il contrasto dei vini toscani a base sangiovese con i formaggi stagionati,sicuramente da provare! Balze d'Istrice 2014Sangiovese con il 20% di Merlot che sosta ben 20 mesi in barrique di primo e secondo passaggio é il vino che più di tutti interpreta la filosofia enologica seppur relativamente giovane dell'azienda,rosso rubino intenso al naso ha sensazioni piacevolmente evolute di speziature e tabacco sopra un frutto maturo ed una vaniglia forse dominante per un dosaggio di legno nuovo in esubero,in bocca é rotondo e lungo piacevolmente complesso ma sorretto da un'acidità sempre viva,il sorso é ampio con tannino ben integrato; questo vino é la risposta morbida ed avvolgente dei Kupfer alla ricerca di un equilibrio dinamico tra due vitigni cosi diversi con la complicità di un crú in piena maturità espressiva...veramente buono. Mano 'n Mano 2014Sangiovese delle vigne giovani con il 10% di Foglia Tonda affinato in legni leggermente più grandi e di sola lavorazione francese si presenta al naso con spiccate note balsamiche di macchia mediterranea e frutti neri sopratutto mora e prugna ,il centro bocca é decisamente sapido e scattante per l'acidità fresca con tannino ancora un po' nervoso ma di trama larga ed elegante,persistente e fine senza cedimenti..da saper aspettare! |
Considerazioni Finali
Marco e Elena sono veramente bravi e competenti e lo testimoniano i loro vini intrisi di passione per questo territorio che sa essere aspro e generoso allo stesso tempo e che loro hanno saputo così sapientemente e rispettosamente valorizzare.
Possiamo solo augurarci che sia stato altrettanto piacevole per loro accoglierci con la speranza di iniziare un percorso comune con la delegazione FISAR di Firenze magari con altre degustazioni e con,perché no,una prossima partecipazione a Vinoé come espositori...un grande in bocca al lupo al Tagliato!!!
Simone Mazzei
Peretolino di nascita, Grevigiano Panzanese di adozione e Raddese di professione vive e lavora nel cuore del Chianti Classico.
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