23 febbraio 2016

Anteprime à gogo

Anteprime à gogo

Tempo di anteprime, tempo di degustazioni a tappeto, tra Nobile, Montecucco, Vernaccia, Chianti, Chianti Classico, Brunello... ahi ahi, come gestire al meglio tutto questo ben di dio, questo nirvana del sommelier?

Come gestire al meglio il tutto, in vista, tra l'altro di uno degli eno-eventi italiani più importanti: il Vinitaly?

Perché…

...immagino che si possa provare un certo disorientamento di fronte a 140 espositori radunati, ad esempio, in occasione della prima edizione di Wine&Siena (30-31 Gennaio 2016) e selezionati da Gourmet's international (gli stessi che organizzano anche il prestigioso Merano Wine Festival, per intenderci).

Scegliere di calpestare i pregiati marmi e ammirare gli affreschi rinascimentali del Grand Hotel Continental e degustare i vini di 40 cantine provenienti dalle più rinomate regioni vitivinicole nazionali, o optare per trifore, archi, merlature dell'adiacente rocca Salimbeni e incontrare 100 aziende agricole provenienti dalla Toscana? Amarone o Brunello? Gewurtzraminer o Vernaccia? Pinot nero o Chianti Classico?

Almeno…

...per chi ha scelto di varcare i cancelli della rocca medicea di Monepulciano, la cernita era solamente (solamente???) tra 45 espositori, tutti provenienti dalla stessa area, per l'Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano (13-18 febbraio 2016).

E anche se il razionalismo…

...degli edifici dell'antica manifattura tabacchi dava una nota trendy all'evento Chianti Lovers (14 febbraio 2016), si trattava pur sempre di sapersi districare tra 115 espositori. Certo, divisi per regione, ma sempre 115. Se, ad esempio, si fosse scelta la sola provincia di Firenze e le sue sottozone, si sarebbero dovuti assaggiare vini da 72 aziende.

O anche…

...se il granduca Leopoldo II avesse potuto gettare uno sguardo alla “sua” stazione Leopolda che, per l'Anteprima del Chianti Classico (Chianti Classico Collection 15-16 Febbraio 2016) ha ospitato 161 espositori, pensate che avrebbe saputo da chi andare a degustare?

Piccolo vademecum per neofiti

Nella confusione e nel disorientamento, quindi, eccovi qualche piccolo suggerimento.

Selezionare...

In genere, in grosse manifestazioni eclettiche, come nel sopracitato caso di Siena, in cui le tipologie di vini e le regioni sono svariate, è meglio scegliersi una regione o un certo vino o, ad esempio, un vitigno e fare i raffronti tra vari produttori. Nel caso del vinitaly, vista la mole degli espositori, si tratta di una necessità. Nel caso di manifestazioni come Chianti e Chianti classico potete scegliere una zona o una sottozona particolare e fare solo quella.

Per selezionare potete anche chiedere consiglio ai vostri direttori di corso, ad enologi che conoscete oppure leggere articoli che menzionano tale cantina, tale metodo di produzione. Sappiate che la delegazione FISAR di Firenze per il Vinitaly invia sempre, ai propri soci partecipanti all'evento, una piccola selezione che può servire da guida.

    

Chiedere...

far parlare gli operatori e i produttori, a rischio di essere un po' pedanti.

Se si tratta di grosse aziende storiche chiedete di raccontarvi la loro nascita e il loro percorso; tutti sanno, ad esempio, che Biondi Santi ha “inventato” il Brunello, beh, fatevelo raccontare anche da loro. La storia letta sui libri ha sempre meno fascino di quella spiegata dai diretti interessati (senza pretendere che sia il trisnonno Ferruccio, pace all'anima sua).

Se si tratta di piccoli produttori, chiedete come fanno il loro vino, le tecniche di vinificazione, chiedete se fanno biologico, come sono andate le loro annate, se anche per loro il 2014 è stata un'annata da dimenticare,  etc... I piccoli produttori amano raccontare dei loro vini come dei loro bimbi. Non abbiate paura a chiedere.

    

Random ma con note

Potete scegliere, semplicemente, di farvi portare dal vostro istinto e “saltellare” da un produttore all'altro a caso, prendendo note degustative, magari, per ricordarvi i nomi delle cantine visitate. Va bene per le piccole manifestazioni, ma per le grosse è difficilmente gestibile come metodo.

Sputate

Sì, non fate come la mia amica che a mezzogiorno, al Vinitaly, non si reggeva più in piedi e che al mio: “ma devi sputare, non puoi bere tutto” mi guardava scandalizzata. Se volete arrivare a fine giornata ed essere in grado di riconoscere un Vermentino della Sardegna da un Barolo, meglio sputare.

Chi non beve in compagnia...

Concludendo, se poi vi organizzate tra compagni di corso e create dei piccoli gruppi di scorribande per eventi degustativi, poi, c'è anche il sempre utile confronto, perché, lo sappiamo, il vino non si beve soltanto...

Nadia Padrin
Nadia Padrin

Wine trotter, ama scoprire il mondo e i suoi vini e pur di riuscire a comunicarli si è imparata qualche lingua straniera. Le altre le inventa.

facebook.com/nadiamadagascar

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