14 luglio 2016

Tradimenti mancati e ritrovato amore in Valtellina

AR.PE.PE. - Tradimenti mancati e ritrovato amore in Valtellina

Cronaca di una scappatella mancata

Era quasi la fine dello scorso anno quando feci una confessione a mia moglie: “Sai, rientrerò da Bruxelles il 7 dicembre, per quel giorno una cantina di cui ultimamente ho assaggiato diversi prodotti interessanti organizza una verticale imperdibile. Avevo pensato di inventarti una bugia, tipo un volo cancellato, per ritardare il rientro a casa e passare da Sondrio per partecipare alla degustazione”

Mia moglie ribatté schietta: “Lorenzo, queste scuse si inventano quando ci si deve incontrare con l’amante, non per andare ad assaggiare vini! Se proprio ci tieni a visitare questa cantina potremmo andare a festeggiare il nostro prossimo anniversario di matrimonio in Valtellina”

Questo il motivo che mi ha portato a incontrarmi con Isabella (assieme a mia moglie e la bambina, visto il titolo del paragrafo, è bene specificare), presso la loro cantina alle pendici dei terrazzi del Grumello in una maginfica giornata di inizio Luglio.

La visita da AR.PE.PE

Isabella, assieme ai fratelli Guido ed Emanuele stanno continuando (peraltro con ottimi risultati) la visione del padre Arturo Pelizzatti Perego (da cui AR.PE.PE.) che dopo un importante ridimensionamento dell’azienda decide di puntare sulla qualità e sulla valorizzazione del vigneto investendo in questo sogno tutto quello che aveva.

Dando per scontata un minimo di conoscenza enografica da parte dei lettori di questa pagina, non starò a dilungarmi troppo sulla difficoltà relativa alla viticoltura in Valtellina. Ad ogni modo è importante don dimenticarsi mai delle terrazze “strappate” alla montagna costruendo i muretti (rigorosamente a secco), delle quasi 1400 ore di lavoro per un ettaro in un anno, della vendemmia effettuata trasportando le uve in uno zaino-cassetta autocostruito, della difficoltà di gestione e manutenzione dei muri a causa del frequente dissesto idrogeologico.

Durante la visita in cantina Isabella mi racconta il loro stile di produzione dove la qualità non accetta compromessi: Il rosso di Valtellina viene prodotto tutti gli anni dai vigneti più giovani delle tre sotto-zone coltivate dall’azienda anche se nelle piccole annate in realtà tutte le uve confluiscono in questo vino, le riserve non vengono prodotte.

A secondo poi della potenzialità dell’annata vengono prodotte 2 diverse tipologie di riserva, quelle più “semplici” (si fa per dire) sono Grumello Rocca De Piro, Sassella Stella Retica, Inferno Fiamme Antiche. Nelle annate invece eccezionali, dove la qualità delle uve permette una macerazione più prolungata e un affinamento più lungo in botte vengono prodotte le riserve speciali che sono Grumello Buon Consiglio, Sassella Rocce Rosse e Sassella Vigna Regina tutte dai rispettivi cru.

Una scelta di conduzione del genere mal appaga l’aspetto commerciale, ma sicuramente identifica uno stile veramente focalizzato alla produzione di qualità, che ovviamente trova conferma nel bicchiere in sala degustazione.

Gli Assaggi

Rosso di Valtellina 2014

Tutta la difficile produzione del 2014 è conversa in questa etichetta. Nonostante l’annata non favorevole il fatto di destinare anche le uve migliori dei cru più importanti a questo vino ha dato un risultato al di sopra delle aspettative
Piccoli frutti di bosco al naso con leggera speziatura. Semplice ed immediato ma molto gradevole. Un vino slanciato ma di buon corpo con un tannino presente e piacevole.

Grumello Rocca del Piro 2011

Si dice che questa sotto-zona, leggermente meno sassosa rispetto al confinante Inferno e la Sassella, dia vini che maturano prima e che sono pronti da bere con un po’ di anticipo rispetto alle altre zone.
La sensazione fruttata è ricca e austera, accompagnata da una bella profondità balsamica e un sentore minerale. In bocca il vino dona un sorso piuttosto largo che però si allunga grazie alla sapidità

Grumello Buon Consiglio 2007

Annata che ha giocato d’anticipo in tutte le fasi vegetative e di maturazione.
Evidentemente più elegante e complesso gioca proprio il ruolo di “fratello maggiore” del precedente, un vino pronto e già in ottimo equilibrio che conserva comunque un ampio margine di evoluzione.

Sassella Rocce Rosse 2007

Già nel nome il richiamo alla ferrosità del suolo di questo cru è ben esplicita
Frutta, fiori appassiti e una nota minerale evidente si integrano con la nota ematica caratteristica di questo vino. In bocca il vino seppur affilato è molto persistente e piacevolmente sapido. Un campione d’eleganza.

Sulla via del ritorno

Mia moglie : "Non mi aspettavo dei vini così, siamo stati molto bene in questi giorni, effettivamente nel caso l'avessi fatta per venire fin qua, avrei potuto anche perdonarti la scappatella. Buon anniversario!"

Lorenzo Sieni
Lorenzo Sieni

Da sempre appassionato di vino anche se ci capisce il giusto, motivo per cui è sempre stato relegato a ruoli amministrativi anzichè tecnici. Imprenditore nel campo delle nuove tecnologie, ma nel finesettimana si destreggia tra vigna e cantina nella piccola azienda di famiglia.

facebook.com/sieni

Leggi anche:

Il convegno “L’architettura del vino nell’era dell’enoturismo”
24 febbraio 2020
Il convegno “L’architettura del vino nell’era dell’enoturismo”
Cantine del terzo millennio tra approcci minimalisti e protagonismi da archistar, tra estetica ed efficienza, questioni aperte su una sintesi che non tradisca territorio e funzione
Solide radici e sguardo rivolto al futuro: una sera coi Vignaioli dell'Alta Calabria
20 aprile 2022
Solide radici e sguardo rivolto al futuro: una sera coi Vignaioli dell'Alta Calabria
Il racconto di una serata con i Vignaioli dell'Alta Calabria alla scoperta del loro territorio e dei loro vini
Finger Lakes: l’affascinante scoperta dei vini a stelle e strisce
23 maggio 2022
Finger Lakes: l’affascinante scoperta dei vini a stelle e strisce
Un bellissimo volo a bordo di sei calici nella regione dei Finger Lakes
Piccolo (e alto) mondo antico: Il Sangiovese in punta di piedi del Chianti Rufina
27 novembre 2019
Piccolo (e alto) mondo antico: Il Sangiovese in punta di piedi del Chianti Rufina
Un viaggio a ritroso nel Chianti Rufina con Leonardo Romanelli e le sue Delizie a Villa Olmi
Installa la nostra WebApp per avere tutto il mondo Fisar sempre a portata di mano!
AnnullaInstalla
share