15 febbraio 2017

Verticale Vigna la Regina

Sassella Vigna la Regina | Degustazione Verticale

Cena Valtellinese magistrale preparata da Manila e una verticale strepitosa di Chiavennasca 100%, Valtellina Superiore Sassella Riserva Vigna Regina DOCG di ARPEPE gentilmente offerta da Lorenzo. Una serata difficilmente dimenticabile, una serata col botto !

La cena, degno connubio della Regina.

Si parte con delle crespelle di grano saraceno col formaggio, Sciatt per gli amici Valtellinesi,  e pizzoccheri. Per finire con lo stinco di maiale al forno, tutto in una stupenda cornice di sei calici, una ciascuno per le annate della verticale : 1991, 1995, 1999, 2001, 2005 e 2007.

Pedo, clima o entrambi ?

La “Vigna Regina” è uno dei “cru” più noti della sottozona Sassella e arriva a oltre 450 metri di quota. In questo vigneto affiora più roccia che terra e qui sono presenti il maggior numero di viti vecchie dell’azienda: un patrimonio che nelle annate migliori regala una delle Riserve più longeve e preziose di tutta la Valtellina.

Questi vini ti fanno capire quanto possa essere emozionante scorrere le annate e comprendere il grande equilibrio di questa uva coltivata in montagna, di quanto sia essenziale e allo stesso tempo sorprendente per pulizia e freschezza, per l’eleganza e la ricchezza dei suoi profumi, per la longevità di un vino che il tempo scalfisce a fatica.

La memoria generale

Non avevo con me un taccuino per cui gli appunti sono abbastanza sintetici e legati a ricordi del giorno dopo, ricordi che in alcuni casi ho ancora mente in mente.

Tutta la verticale è accomunata dal colore granato che sfuma sull’unghia all’aranciato solo nelle due annate più vecchie ma mai si spegne, rimanendo vivo e splendente. Sei calici tanto austeri quanto eleganti dove il frutto evoluto è sorretto ancora da tanta freschezza e da una mineralità pietrosa delle rocce che accolgono il vigneto. La frutta è quella dei boschi, sconfinando in tutti i gradi di maturazione delle prugne, dalle più aspre fino a quelle secche natalizie, per arrivare al agrumato delle arance rosse. Terziari armoniosi del cuoio e del tabacco. Profumi incantevoli del sottobosco e dei funghi. Mai uno spigolo a disturbare la bevuta.

...ma le verticali partono dall'annata più giovane o più vecchia?

Ho deciso di partire dall’annata più vecchia cercando di rispettare l’eleganza e la finezza, nei confronti dell’esuberanza e della potenza della giovinezza, ma visto il risultato avrei potuto fare l’inverso senza penalizzare niente. Un grande vino non teme il confronto invecchiando e soprattutto non ha paura di reggere il confronto.

1991 è eroico nei suoi 26 anni, come il luogo dove viene coltivato, viole secche e rose, liquirizia e pepe, ferroso ed ematico, appena ossidato, appena aranciato ma giusto sull’unghia. Da lacrime.

1995 molto simile al ’91 recupera qualche nota balsamica di sottobosco rispetto al precedente e la sua “giovinezza” si lascia apprezzare soprattutto nel sorso.

1999 in eccellente stato di grazia, equilibrio ed eleganza, e la parte fresca diventa gustosa diventando prossima all’arancio

2001 pochi anni in meno lo rendono più scolpito e preciso, sorprendentemente fresco e tannico, con tannini finissimi e gustosi. Forse perde in complessità questa annata ma sicuramente non in beva.

2005 un ragazzino di 12 anni si addobba di un fiore più fresco e di una nota acida più agrumata. I tannini crescono ma la qualità è davvero elevatissima.

2007 ancora 2 anni in meno si manifestano con un naso più pungente, etereo e speziato, una bocca muscolosa  dove cuoio e tabacco non sono sfumature del tempo ma note nette del vino.

Vino e cibo sono volati nei bicchieri e nei piatti fra sorrisi e ammiccamenti dei commensali compiaciuti.

Forti esperienze sensoriali e conviviali che solo il vino e una buona cucina riescono a donare a una compagnia allegra.

A buon rendere !

Aldo Mussio
Aldo Mussio

Wine Lover and Champagne addicted. Da tutta la vita si destreggia e sopravvive tra hardware e software di tutte le specie, che sono poi la sua vita imprenditoriale. Ha trovato rifugio nel mondo del vino in tutte le sue declinazioni ludiche e si distrae in vari ambienti “social”.

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